Il management della sintomatologia algica con ionoforesi

L’incapacità di esercitare un efficace controllo domiciliare ha conseguenze ben consolidate sulla salute dento-parodontale. Si instaura un circolo vizioso, che porta a un accumulo di placca, all’avanzamento della malattia parodontale e all’aumento del rischio di recessioni. I

Fig.1 – Protesi dentale parziale rimovibile con ganci.

noltre la presenza di malocclusione provoca abrasioni sulle superfici dentali. Il dolore è poi esacerbato da stimoli meccanici, fisici e termici.
Arriva in studio una paziente di 65 anni, portatrice di protesi dentale parziale rimovibile con ganci (fig.1). La paziente lamenta sintomatologia algica in corrispondenza degli elementi dentali dove si impegnano i ganci protesici (fig.2). La paziente riferisce di non fare un con

Fig.2 – Sintomatologia algica.

trollo da un odontoiatra da diverso tempo, quindi la protesi non ribasata permette movimenti di basculamento. Alla paziente vengono presentate diverse procedure di intervento per la riabilitazione protesica, ma siamo costretti a programmare una terapia di supporto palliativa per problemi economici. La paziente chiede di intervenire solo per la sintomatologia algica. L’ipersensibilità è da imputarsi a una parte di dentina non rivestita, che permette la comunicazione dei lumi dei tubuli dentinali provocando sensazione algica.

Decidiamo di trattare la paziente con tre sedute di ionoforesi, una pratica che utilizza una corrente continua galvanica di bassa intensità per la somministrazione di un farmaco allo stato ionico. La ionoforesi presenta il vantaggio di portare una adeguata quantità di farmaco in sede localizzata, con conseguente azione topica ottimale, senza elevati dosaggi umorali. La scelta è stata dettata dalla volontà di avere un immediato effetto antalgico dato dalle correnti galvaniche, che determinano una iperpolarizzazione delle terminazioni nervose, facendo percepire al paziente un giovamento già durante il trattamento.

Fig.3 – Igiene orale professionale.

Per questa terapia ci siamo avvalsi dell’apparecchiatura Jonofluor Praxis Master (Medical srl) con intensità e tempo regolabile e del gel di fluoro acidulato (a.p.f.) con aloe (Medical srl), i quali uniscono proprietà antinfiammatoria, rigenerativa e antibatterica dell’aloe e il fluoruro di sodio noto per il suo potere di protezione dello smalto dentale. Per il trattamento dell’ipersensibilità si consigliano cicli di due minuti a 2,5 mA, fino a scomparsa della sensibilità.

Fig.4 – Terapia di Ionoforesi.

Dopo la motivazione a corretti stili di vita di igiene orale domiciliare per il cavo orale e per il manufatto protesico, si passa alla fase di igiene orale professionale (fig.3). Si procede alla terapia di ionoforesi: si ricopre l’estremità dell’elettrodo per puntature individuali con un batuffolo di cotone bagnato con acqua demineralizzata. L’estremità dell’elettrodo viene poi imbibita con gel di fluoro a base di aloe vera e menta. Il gel viene poi applicato sulle superfici da trattare. Vengono collegati i due elettrodi: uno viene fatto stringere in mano al paziente e l’altro collegato all’estremità dell’elettrodo per puntature.
Una volta posto l’elettrodo a contatto con la superficie dentale demineralizzata, viene regolata la polarità positiva sullo Jonofluor Praxis Master e viene portata gradualmente l’intensità fino a 2,5 ma, digitato il pulsante di start e lasciato in funzione per 2,5 min (fig.4).
A fine trattamento vengono ripuliti gli eccessi di gel. Il trattamento è stato ripetuto a distanza di un mese per due sedute, e al controllo la paziente era soddisfatta e riferiva di non avere più sintomatologia algica.

Autori, Gianna Maria Nardi, Prof. aggr. (Ruc), Università di Roma Sapienza, Dipartimento di scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali; Fabio Scarano Catanzaro, odontoiatra libero professionista in Bari e docente al Master “Tecnologie avanzate nelle scienze di igiene orale” dell’Università di Roma Sapienza.
L’articolo è stato pubblicato sulla rivista Dental Journal.